|
Carie, dolore, disturbi dentali Il mal di denti Il mal di denti è un problema orale per cui più frequentemente ci rivolgiamo ad uno studio dentistico. Il mal di denti può essere causato da qualsiasi stimolo che irrita la polpa, un tessuto fortemente vascolarizzato ed innervato che è confinato all'interno del dente, ricoperto da dentina e smalto. La polpa è un tessuto confinato all'interno di pareti rigide e indeformabili, così l’edema infiammatorio, ossia l’aumento di volume di questo tessuto, comprime le numerose e sensibili terminazioni nervose presenti e scatena il temibile dolore pulpare. Questo meccanismo spiega perchè il mal di denti si intensifica in posizione sdraiata, infatti l'afflusso di sangue alla testa, e quindi ai denti, aumenta la compressione della polpa dentaria.
- Gli stress termici sono determinati dall'esposizione del dente a temperature troppo calde o troppo fredde soprattutto se il dente è molto sensibile; è quello che accade se si mangia un gelato o una minestra bollente su denti che presentano le radici scoperte.
La Carie La carie è sicuramente la causa più frequente del mal di denti , essa comporta una distruzione localizzata del dente che inizia con una demineralizzazione dello smalto in una zona della corona dentale e che col passare del tempo si trasforma in una cavità sempre più profonda, fino ad interessare la dentina e la polpa. Il dolore inizia a manifestarsi quando raggiunge le porzioni del dente dove sono presenti terminazioni nervose, cioè quando arriva nella dentina e nella polpa.
Progressione di una carie: 1) La carie crea una cavitazione dello smalto - 2) La cavità si estende anche in dentina. 3) I batteri raggiungono la polpa. 4) La polpa viene distrutta e vengono danneggiati i tessuti periapicali. E’ mostrata una bocca distrutta dall’attacco cariogeno
Come si forma la Carie La formazione della carie è dovuta all'azione degli acidi prodotti dalla placca batterica infatti per potersi sviluppare c’è bisogno della presenza contemporanea di quattro fattori: un ospite suscettibile (ossia noi e i nostri denti), una dieta ricca di zuccheri, una inadeguata igiene orale e i batteri ad attività cariogena che si localizzano nella placca. La presenza di zuccheri e di batteri su denti (placca) indeboliti da una scarsa igiene orale provoca la formazione della carie.
Dieta ricca di zuccheri: gli zuccheri sono un elemento fondamentale per la formazione della carie, essi sono trasformati in acidi da alcuni tipi di batteri normalmente presenti nella cavo orale e tali acidi provocano la demineralizzazione del dente, e quindi l'inizio del processo carioso. Igiene orale: una corretta igiene orale è di fondamentale importanza per evitare la formazione di carie, il suo scopo è l'allontanamento dal cavo orale delle sostanze cariogene, rappresentate dai residui alimentari e dalla placca batterica.
Batteri ad attività cariogena: i principali batteri responsabili della lesione cariosa sono lo Streptococco mutans e il Lattobacillo, il primo in particolare è in grado di legarsi alla superficie dello smalto e di costruire una rete di polisaccaridi alla quale aderiscono numerosi altri microrganismi, si forma così la placca batterica. Come si cura la Carie La carie viene curata tramite l’eliminazione del tessuto malato e il posizionamento di un materiale che restituisce al dente la forma originale. I materiali più utilizzati sono l’amalgama, il composito, i vetroionomeri, la ceramica e altri ancora.
Le otturazioni in composito infatti sono le più nuove tra quelle attualmente in uso, sono conosciute comunemente come otturazioni bianche. Sono composte da resine organiche, agenti leganti (silani) e riempitivi inorganici e sostituiscono il tessuto dentale perso a causa della carie tramite un meccanismo di adesione chimica e meccanica. Nascono come alternativa alle otturazioni tradizionali in metallo poichè il loro colore è del tutto simile a quello dei denti naturali, rendendole così più piacevoli a livello estetico rispetto alle otturazioni in amalgama e garantendo sempre un sorriso naturale. L’otturazione in composito ci consente inoltre di conservare una maggior quantità del tuo dente originale in quanto la resina composita può essere legata al dente in strati sottili, posti lentamente uno sull’altro per creare un’otturazione completa. Una luce blu ultravioletta permette di indurire(polimerizzare) ogni strato prima di applicare quello successivo.
L’amalgama ("otturazioni in metallo") Le otturazioni in amalgama sono state usate per decenni e vengono spesso chiamate otturazioni in metallo o piombo. L’amalgama è un miscuglio di argento ed altri metalli come rame, stagno e zinco macinati in forma di polvere. La polvere di argento viene mischiata con mercurio e messa nella preparazione per la carie, quindi modellata prima che si indurisca. Negli ultimi anni , la sicurezza delle otturazioni in amalgama è stata esaminata accuratamente a causa del mercurio che contiene. Infatti il mercurio è una delle sostanze più tossiche esistenti e può essere causa diretta o indiretta di una vasta serie di patologie.
Inoltre le otturazioni d’amalgama possono creare un flusso di cariche elettriche dannose e fastidiose in un cavo orale dove sono presenti altre componenti metalliche. Per esempio la carta stagnola a contatto con l'amalgama e la saliva,forma una sorta di pila galvanica che può ''pizzicare'' sulla lingua o anche provocare dolore. Per questi problemi e per il fatto che spesso troviamo nella bocca dei nostri pazienti otturazioni rese insoddisfacenti dal passar del tempo, preferiamo rimuovere le vecchie otturazioni e sostituirle, seguendo i protocolli di sicurezza codificati a livello internazionale. Rimozione dell’amalgama Per difenderci dal pulviscolo di mercurio e dai vapori ci sono precise misure precauzionali da seguire: attorno al dente trattato deve essere posta la cosiddetta “diga” (un foglio di gomma che isola il campo operatorio dal resto del cavo orale), durante l'intervento deve essere mantenuta una forte aspirazione sia nel cavo orale che all'esterno (doppia aspirazione), e può essere richiesta anche una somministrazione nasale di ossigeno.
La classificazione delle carie di Black I classe: Cavità che interessa i solchi e le fossette nella superficie triturante di premolari e molari e i forami ciechi degli incisivi.
III classe: cavità della superfie interprossimale di incisivi e canini, senza interessamento dell’angolo incisale. IV classe: cavità della superficie interprossimale di incisivi e canini, con interessamento dell’angolo incisale. V classe: cavità del 1/3 gengivale delle superfici vestibolari e linguali di tutti i denti, ossia la carie del colletto dentale. La classificazione delle carie Si/Sta (Sito-Stadio) Sito 1: Solchi,fessure e fosse della superficie occlusale dei denti posteriori, forami ciechi degli incisivi e dei molari. Sito 2: Superfici interdentali di tutti i denti. Sito 3: Colletto o radici esposte di tutti i denti. Stadio 0: Demineralizzazione dello smalto che ancora non forma una cavità (white o brown spot). E’ possibile la remineralizzazione e quindi il ritorno allo stato originario. Stadio 1: Cavità di piccole dimenzioni tuttavia non remineralizzabile, interessa solo lo smalto ossia 1/5 dello spessore dentale. Stadio 2: Cavità modesta che compromette anche la dentina senza indebolire le cuspidi, interessa 2/5 dello spessore dentale. Stadio 3: Cavità estesa nella dentina che causa un indebolimento delle cuspidi, interessa 3/5 dello spessore dentale. Stadio 4: Cavità estesa che provoca la distruzione di una o più cuspidi, interessa 4/5 dello spessore dentale. Per prevenire la carie dentale si consiglia l'uso di paste dentifricie al fluoro, un corretto spazzolamento dopo ogni pasto e visite periodiche (ogni 6 mesi) a studio. Ecco come curiamo una carie fortemente destruente di un molare:
|